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“La spiaggia di Campo all’Aia porta ancora le ferite dell’alluvione, ma l’abbandono della foce del Fosso dell’Aitante è una responsabilità umana. È inconcepibile che in piena stagione turistica si lasci una pozza stagnante maleodorante a pochi metri dalla riva, ignorando ogni principio di tutela ambientale e paesaggistica. Chiediamo che si intervenga subito: questa situazione è un’offesa alla salute pubblica e alla dignità dell’Elba”: a scriverlo in una lettera aperta è un gruppo di nove ingegneri toscani, esperti in ambiti che vanno dall’idraulica all’urbanistica, dalla pianificazione paesaggistica alla gestione ambientale. La denuncia riguarda il tratto di spiaggia di Campo all’Aia, a Procchio, gravemente colpito dall’alluvione dello scorso inverno e mai ripristinato, a differenza di altre zone dell’isola. I firmatari della lettera sono gli ingegneri Susanna Dabizzi (Prato), Gabriella Pacciani (Fiesole), Giovanni Ducceschi (Prato), Giorgio Valentino Federici (Università di Firenze), Giancarlo Fianchisti (presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze), Simone Scalamandrè (vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze), Marco Vona (direzione tecnica Roma Capitale), Federico Gurrieri (libero professionista Firenze) ed Emanuele Bortolotti (agronomo e paesaggista).
“Le acque meteoriche provenienti da oltre tre chilometri di viabilità comunale e provinciale – scrivono gli ingegneri – si sono riversate sulla foce dell’Aitante, compromettendone l’equilibrio morfologico e trasformandola in una palude stagnante sotto il livello del mare. Nessuno ha ancora spiegato perché questa foce sia stata lasciata così, mentre altrove si è intervenuti”.
“La normativa ambientale – ricordano i 9 professionisti – è chiara: gli enti pubblici hanno il dovere di ripristinare, tutelare, agire. Non è solo una questione tecnica, è un obbligo morale verso un bene collettivo, identitario e vulnerabile come il paesaggio costiero elbano. C’è un pericolo concreto e attuale per la salute: la pozza stagnante è un habitat perfetto per insetti vettori e roditori, in un’area frequentata quotidianamente da famiglie e bambini. Davvero possiamo permettere che tutto questo accada nel silenzio generale?”. “Non ci si può più nascondere: l’isola d’Elba ha ricevuto fondi pubblici per il post-alluvione, destinati anche al recupero delle spiagge. Perché Procchio ne è rimasta esclusa? Chiediamo chiarezza, trasparenza e un’azione immediata: restituire decoro e sicurezza a Campo all’Aia è un atto dovuto, non un favore”, concludono gli ingegneri.
lettera ingegneri Campo all’Aia
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