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Ventotto anni per riaprire. Ventisette mesi per chiudere di nuovo. Senza certezze sul futuro. La surreale vicenda della piscina Cambini Fossati ben fotografa la situazione di crisi in cui versa la gestione degli impianti milanesi targata Milanosport.
Dal 4 giugno la struttura è chiusa “fino a data da destinarsi”. Lo ha annunciato proprio Milanosport: “A causa di un guasto tecnico” la piscina resta chiusa: “Sono in corso approfondimenti con il Comune e gli specialisti per verificare l’entità del problema, pertanto i tempi di riapertura non sono al momento prevedibili”. Una croce anche sopra alla stagione dei corsi invernali, mentre restano in funzione i campus estivi, il padel e il tennis.
Odissea Cambini: chiusa nel 1995, demolita, inaugurata nel 2023 ed ora di nuovo chiusa
Una beffa, se si pensa che l’impianto era stato finalmente riaperto nel febbraio 2023: vasca da 25 metri a sei corsie, vasca didattica, palestra, solarium estivo e pannelli fotovoltaici sul tetto. Un piccolo fiore all’occhiello dopo anni di abbandono e promesse. La Cambini era chiusa dal 1995, era stata demolita e ricostruita. E sembrava destinata a diventare un punto di riferimento per il nuoto cittadino, proprio in un quartiere del Municipio 2 dove l’offerta sportiva pubblica è scarsa e molto richiesta.
Nel frattempo Milanosport aumenta le tariffe
E l’amarezza si fa ancora più grande se si guarda alla situazione complessiva degli impianti cittadini: Lido, Saini, Argelati, Scarioni, Suzzani, tutti chiusi per lavori, cantieri eterni o partenariati pubblico-privati che si allungano all’infinito. Solo tre centri balneari, quest’estate, saranno aperti a Milano: Sant’Abbondio, Romano e Cardellino. Il tutto a pochi giorni dall’entrata in vigore delle nuove tariffe d’ingresso per gli impianti gestiti da Milanosport. Con aumenti per Bacone, Cozzi, Procida e Solari, dove il biglietto passerà da 8 a 9 euro. Mentre per gli altri impianti, l’ingresso cresce da 7 a 8 euro. Gli abbonamenti mensili passano da 57 a 74 euro, pur con formule più flessibili di accesso. Una beffa nella beffa dunque, per una gestione che appare in piena crisi.
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Gli utenti della piscina Cambini: “Macchie ed infiltrazioni su tetto e pareti”
Con la situazione alla Cambini Fossati che diventa ora la punta dell’iceberg. Sui social la rabbia degli utenti è palpabile. Diversi milanesi riconducono la scelta di chiudere alla presenza di macchie e infiltrazioni già visibili sul tetto e sulle pareti. Per una struttura che ha poco più di due anni, sarebbe qualcosa di inaccettabile. Il pazientissimo social media manager che sta rispondendo uno a uno ai messaggi di protesta dei cittadini ha riconosciuto: “Attualmente sono in corso approfondimenti tecnici insieme al Comune e agli specialisti per valutare con precisione l’entità del problema, inclusi eventuali aspetti strutturali”.
La nota del Comune di Milano: “Problemi alla copertura, ripristino in alcuni mesi”
Con una nota nel pomeriggio di venerdì 13 giugno, il Comune di Milano è intervenuto sulla vicenda: “Milanosport SSD S.p.a. si è vista costretta a chiudere il centro natatorio Cambini, a causa di problemi tecnici insorti nella struttura della copertura, che sono incompatibili con la presenza dell’utenza. Il Comune di Milano e la società Milanosport SSD S.p.a. stanno collaborando attivamente affinché si trovi la soluzione più valida e rapida che consenta la riapertura del centro. Nella giornata di ieri ha avuto luogo l’incontro con l’impresa costruttrice per addivenire a una rapida risoluzione del problema. Sono in corso attività di indagine sulla struttura; dagli esiti dipenderanno tempi e modalità di ripristino delle condizioni di utilizzo della piscina, attualmente stimabili in alcuni mesi”.
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