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Garlasco, l’impronta 33 attribuita a Sempio e la nuova mappa della villetta dell’omicidio
Il giallo di Garlasco continua. Ieri i Ris sono tornati nella villetta in cui è stata uccisa Chiara Poggi per nuovi rilievi con l’aiuto di laser, scanner e droni. Per ore la tecnologia ha “riletto” ogni centimetro quadrato della villetta di via Pascoli. Per ricreare in 3D la scena del delitto. Come se i 18 anni che separano da quel 13 agosto 2007 non fossero mai passati. A rivivere il dramma sono stati i genitori di Chiara, costretti a riaprire la porta della villetta ai Ris. Si dicono “amareggiati e sorpresi”. Più che i genitori di Chiara Poggi sono i loro legali a mostrarsi particolarmente contrariati per il modo in cui – riporta Il Corriere della Sera – è stata gestita l’ispezione nella villetta di via Pascoli. Accertamenti che ritengono “sovrapponibili” ad altri fatti in passato. Ma soprattutto perché gli inquirenti avrebbero privilegiato informare la stampa e gestire tutto in favore delle telecamere.
Quel che si otterrà, fra 60 giorni, sarà un modellino accurato su cui ogni traccia — sangue, impronte, Dna — sarà accuratamente posizionata per una nuova ricostruzione dell’omicidio di Chiara Poggi. Qualcosa di simile fu già fatto. Nel 2007 vennero mappate le macchie di sangue sul pavimento. E nel 2014, per il processo d’Appello bis che condannò Alberto Stasi, si estese il lavoro attraverso “tecniche geomatiche” agli schizzi sulle pareti. Ora – prosegue Il Corriere – tutto sarà riaggiornato grazie ai progressi di hardware e software. Al sopralluogo ha assistito uno dei legali di Andrea Sempio. “Hanno fatto una triangolazione di tutte le tracce rinvenute nel 2007 — spiega Angela Taccia —, l’ispezione ci è stata notificata nel weekend, ma visto che in questa storia ci sono tante stranezze sono venuta a controllare”.
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