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Fastweb compra Vodafone Italia? Tim inizia già a tremare. Grande attesa per la decisione dell’Antitrust
Via libera incondizionato da Agcom (l’Autorità per le tlc) all’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Fastweb controllata dagli svizzeri di Swisscom. Ma se il passaggio del primo scoglio regolatorio senza problemi era scontato così non sarà per il secondo rappresentato dall’Antitrust, l’Authority per la concorrenza, che ha aperto un’indagine il cui verdetto dovrebbe arrivare il 10 dicembre.
La preoccupazione, anche se Swisscom ha sempre detto che l’unione tra le due società di tlc non dovrebbe presentare ostacoli dato che Vodafone è orientata alla telefonia mobile e Fastweb a quella fissa, comunque c’è. Tanto che Swisscom ha offerto una seconda serie di misure correttive all’antitrust italiano già alla fine di ottobre per ottenere l’approvazione all’acquisizione da 8 miliardi di euro di Vodafone Italia da parte di Fastweb.
L’autorità garante per la concorrenza ha aperto una indagine a settembre e, in quell’occasione, l’Agcom aveva detto che l’operazione presentava rischi per i concorrenti, in quanto avrebbe creato un operatore dominante nel mercato italiano soprattutto sul fronte dei servizi di telefonia fissa all’ingrosso, nonché nei servizi al dettaglio per i clienti residenziali, per la pubblica amministrazione e per le grandi aziende, dove lo scontro con Tim Enterprise sarà indubbiamente forte.
Secondo quanto si legge nella lettera visionata da Reuters, Swisscom ha presentato una nuova serie di misure correttive per tener conto almeno di alcune osservazioni formulate dall’autorità italiana nel corso di un’audizione, tenuta il 25 ottobre, a seguito di una prima serie di proposte. Anche i concorrenti hanno fornito le loro osservazioni, e quelle di Tim che sarà molto impattato dalla nuova entità, non sono state certo tenere. E infatti l’antitrust sta valutando un nuovo pacchetto di misure che Swisscom sta cercando di mitigare.
Per questo nella sua ultima serie di proposte il gestore elvetico ha offerto di dare ai concorrenti l’accesso all’infrastruttura in fibra di Fastweb per fornire servizi di connettività a clienti aziendali e alla pubblica amministrazione. Si è inoltre offerta di condividere con i concorrenti tutte le informazioni necessarie per garantire condizioni paritarie in tutte le gare d’appalto pubbliche per i servizi di telefonia e connettività in cui la nuova società, frutto della fusione, abbia un contratto in vigore al momento del via libera all’operazione.
Inoltre Fastweb continuerà a mantenere i contratti all’ingrosso esistenti attraverso i quali i concorrenti forniscono connessione Internet fissa ultraveloce ai clienti residenziali. Swisscom pare anche essere disponibile a nominare un fiduciario indipendente (monitoring trustee) per verificare l’attuazione delle misure correttive. L’ex-monopolista svizzero, che aveva acquisito Fastweb nel 2010, prevede di finalizzare l’operazione con Vodafone nel primo trimestre del prossimo anno. Fastweb ha rappresentato nei primi nove mesi dell’anno un po’ meno di un terzo dei ricavi totali di Swisscom con circa 2 miliardi di fatturato contro 8 miliardi totali.
In Italia ha circa 3,3 milioni di clienti nel fisso (quasi tutti a banda ultralarga) e 3,8 nella telefonia mobile dove è operatore virtuale. Secondo le stime di Mediobanca dall’unione delle società nascerà un gigante con 7,3 miliardi di ricavi e 33 milioni di clienti con quote di mercato del 32% nella telefonia mobile e 34,7% nella fissa. E circa 9mila dipendenti per i quali i sindacati stanno chiedendo garanzie. Una cifra comunque decisamente inferiore ai 17 mila dipendenti di Tim che troverà nella nuova entità Fastweb-Vodafone un temibile concorrente.
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