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<em>Da Legambiente Arcipelago Toscano</em>
La ormai rodata squadra di esperti di tartarughe marine – Cecilia Mancusi dell’Arpat, Marco Zuffi dell’università di Pisa, Isa Tonso, Lisa Ardita, Umberto Mazzantini ed Enrico Michelon di Legambiente Arcipelago Toscano – il 23 settembre ha proceduto, anche sotto la pioggia, all’apertura dei nidi di tartarughe marine Caretta caretta a Sant’Andrea e a Procchio e le sorprese sono state molte e quasi tutte positive e ancora una volta la conta dei gusci delle uova si è trasformata in una lezione di scienza e natura in diretta.
Si trattava di due nidificazioni realizzate a luglio e che hanno avuto non pochi problemi: Il nido di Procchio è stato immediatamente spostato dai tartawatcher di Legambiente, Parco Nazionale Arcipelago Toscano e progetto LIFE internazionale TurtleNest perché le uova erano state depositate in un posto così pericoloso che sarebbero state spazzate via dai successivi nubifragi che hanno colpito l’area. A Sant’Andrea i volontari del Cigno Verde hanno realizzato una deviazione di uno scarico di acque meteoriche che avrebbe travolto e allagato il nido.
Le tartarughine, molto dispettose, sembravano uscite in massa da entrambi i nidi approfittando delle pause per il cambio della sorveglianza e di un guasto alle telecamere, quindi, pur essendo state avvistate mentre raggiungevano il mare e, anche salvate da alcune luci che le attiravano nuovamente a terra, nessuno sapeva quante tartarughine erano uscite dai due nidi. L’estrazione dei gusci e delle uova non schiuse da sotto la sabbia ha rivelato che le misure messe in atto da volontarie e volontari hanno portato a due delle schiuse di maggior successo dell’estate 2025 in tutta la Toscana. A Sant’Andrea erano state depositate ben 96 uova, 90 si sono schiuse, 5 non si sono schiuse, una tartarughina è rimasta nell’uovo (pipped) e una e stata trovata purtroppo morta dentro il nido: a Procchio erano state depositate 89 uova, 84 si sono schiuse e 5 non schiuse. Il successo di schiusa di due nidi a schiusa così tardiva, con incubazioni oltre i 70 giorni, è altissimo: 94%, molto superiore a quello dei nidi finora schiusisi sulla costa continentale toscana ed è un successo che premia la pazienza e l’abnegazione delle volontarie e dei volontari che ora stanno sorvegliando il nido alla Foce a Marina di Campo e poi passeranno ai due nidi sulla spiaggia di Lacona.
Grande la soddisfazione di Isa Tonso, responsabile del progetto Tartarughe marine di Legambiente e Parco Nazionale e referente per il LIFE TurtleNest, «Dopo ormai un certo numero di nidi, ho realizzato che ogni nido è un’avventura. Un‘avventura ricca di emozioni, dalla telefonata che ti avverte che forse una tartaruga ha nidificato, al ritrovamento delle uova, alla cura e protezione del nido durante il periodo di incubazione, alla sorveglianza del nido, durante la quale si incontrano un sacco di belle persone, i volontari . Grazie tutte e a tutti loro e a tutti glio operatori balneari e turistici che ci hanno dato una mano a nome di Legambiente Arcipelago Toscano, che ho l’onore di rappresentare per questo progetto di salvaguardia delle tartarughe marine che hanno deciso di frequentare il nostro scoglio, che avrà anche tanti difetti, ma è un sito eccezionale per la nidificazione della Caretta caretta. Queste percentuali di successo di schiusa altre località se le sognano!»
Legambiente Arcipelago Toscano cerca volontarie e volontari per fare turni di sorveglianza ai nidi e proteggere le tartarughine marine mentre escono dalla sabbia e corrono verso il mare. Gli orari dei turni da coprire sono divisi così: 6,00 -12,00; 12,00 – 18,00; 18,00 – 24.00; 24,00 – 6,00, ognuno può scegliere il turno che più gli piace secondo le sue necessità.
Informazioni: tartarughe@legambientearcipelagotoscano.com – Isa: 3407113722
E’ probabile che, come negli anni scorsi, all’Elba ci siano state anche altre nidificazioni non intercettate dai tartawatcher, quindi, occhio alle tracce di tartarughine appena nate, qualche schiusa a sorpresa potrebbe esserci, se si vedono sulla sabbia delle piccole tracce molto fitte e ravvicinate, larghe circa 5 centimetri, che partono da uno stesso punto e vanno verso il mare o verso qualche fonte luminosa, chiamare subito Legambiente.
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