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Thailandia-Cambogia: Phnom Penh, “ancora bombe”, Bangkok”‘avanti fino a fine minacce”

La Thailandia ha dichiarato di non avere intenzione di interrompere le operazioni militari contro la Cambogia, nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia affermato che i due paesi vicini avevano accettato di interrompere i combattimenti. “La Thailandia continuerà a svolgere azioni militari finché non sentiremo più danni e minacce alla nostra terra e al nostro popolo”, ha dichiarato il primo ministro Anutin Charnvirakul in un post su Facebook.

Il centro stampa congiunto di Bangkok ha confermato che le forze thailandesi hanno “reagito” contro obiettivi militari cambogiani nella notte.

Non c’è fine per la nuova escalation, e lo scambio di accuse, tra Thailandia e Cambogia nonostante le ultime dichiarazioni di Donald Trump. Su X il ministero cambogiano della Difesa ha accusato i militari thailandesi di nuovi attacchi nelle ultime ore. “Il 13 dicembre le forze thailandesi hanno usato due F16 per sganciare sette bombe” su diversi obiettivi, hanno tra l’altro denunciato.

La Thailandia ha fatto sapere che “continuerà a condurre azioni militari fin quando non riterremo non ci siano più danni e minacce per il nostro territorio e la nostra popolazione”, come ha scritto su Facebook il premier Anutin Charnviraku, che ha sciolto il Parlamento aprendo la strada a elezioni anticipate passati tre mesi da quando è arrivato al potere sostituendo Paetongtarn Shinawatra dopo la destituzione.

Per l’ultima escalation si contano, in entrambi i Paesi, almeno 21 morti e 700.000 sfollati, riporta la Bbc. Nelle scorse ore su Truth Trump aveva riferito di un colloquio con i premier di Thailandia e Cambogia, aggiungendo che “hanno concordato di cessare tutti gli scontri a fuoco a partire da questa sera” e di “tornare all’accordo di pace originario firmato con me, con l’aiuto del grande primo ministro della Malaysia, Anwar Ibrahim”.

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