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Ryanair cancella gli insulti a Bova, ma gli avvocati dell’attore non sentono ragioni, querele in arrivo
Non vorremmo essere nei panni del social media manager della compagnia aerea Ryanair, ma nemmeno in quelli del Social Media del Napoli o di chiunque sia finito nel mirino del Garante della privacy dopo aver sbeffeggiato e “sfottuto” Raoul Bova utilizzando un suo audio privato, messo in rete frutto di una macchinazione “imperfetta” nata mesi prima della nascita della triade “Corona – Ceretti – Monzino” ; per sollazzare i propri follower tra risate e odio crescente nei confronti dell’attore senza però pensare alle conseguenze.
E’ notizia di pochissimi minuti fa che la compagnia, dopo i movimenti del Garante che ha aperto un fascicolo corposo di nomi (minori e maggiori per intenderci soggetti singoli e aziende importanti); abbia inviato una richiesta di “pace” chiamiamola così ai legali di Bova ammettendo “implicitamente” le loro colpe e cancellando dai loro profili social il “Buongiorno” dato ai loro seguaci che tra like e condivisioni e meme e notizie stampa aveva superato i due milioni di contatti.
Ma quando il danno è fatto inutile piangere sul “Buongiorno” versato soprattutto pensando di aver reso un servizio alla società, intesa come società globale nel suo insieme, o alla propria azienda.
I legali di Bova, infatti, non sentiranno ragioni e andranno avanti con le cause. Sia quelle civili che penali intentate contro chi si è approfittato di una situazione – reato e inoltre ha mercificato e strumentalizzato i fatti che vedono protagonista Bova o figure affini e collaterali alla sua vita e siamo certi ne risponderanno a stretto giro e nelle sedi opportune. Compreso lo scivolone di Alba Parietti che ha contestato la presenza nella vicenda dell’avvocato Annamaria Bernardini De Pace che per ora l’ha diffidata.
C’è un altro aspetto che i giocolieri del web non hanno considerato, ovvero i figli, tutti, del signor Bova che in un momento complicato come questo, hanno il diritto di poter continuare a godere della vicinanza e dell’affetto del loro padre senza strumentalizzazioni di sorta, hanno il diritto di vedere tutelata la privacy della loro famiglia e soprattutto, di evitare che chiunque diffonda sui social, come purtroppo ha fatto la compagnia aerea, la squadra di calcio, una serie di “non” giornalisti, opinionisti senza opinioni, delinquenti, la signora Parietti, insomma chiunque abbia confuso per un gioco, la falsa rappresentazione dei fatti che colpisce diritto al cuore le persone coinvolte.
La parola come detto resta a chi indaga, a chi di dovere e non ci saranno scuse o video cancellati che verranno perdonati. Questa storiaccia è solo all’inizio… ma sappiamo già che il finale sarà amarissimo.
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