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Milano, l’assessore Tancredi disponibile a dimettersi
L’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, per cui la Procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione urbanistica, ha detto al sindaco Giuseppe Sala, anche lui indagato, di essere “disponibile” a dimettersi. Lo si apprende da ambienti vicini all’assessore
Milano, esplode la protesta dell’opposizione in consiglio: “Sala si dimetta”
Nel frattempo è bagarre in consiglio comunale a Milano dove le opposizioni hanno inscenato una veemente protesta sollevando cartelli con la scritta ‘Dimissioni Beppe Sala e la sua giunta liberino Milano’. La tensione è esplosa dopo l’intervento del leghista Alessandro Verri. I consiglieri di opposizione hanno abbandonato i loro posti occupando simbolicamente il centro della sala, nonostante i ripetuti richiami all’ordine della presidente del consiglio comunale Irene Buscemi. A richiedere a gran voce le dimissioni del sindaco Giuseppe Sala sono stati Lega e Fratelli d’Italia, non Forza Italia e Noi Moderati.
La protesta si è conclusa quando la vicesegretaria della Lega ed eurodeputata Silvia Sardone ha poggiato uno dei cartelli sullo scranno del sindaco, oggi assente in aula. Il primo cittadino relazionerà lunedì sull’indagine sull’urbanistica, che lo vede coinvolto assieme all’assessore Giancarlo Tancredi e a numerose altre persone.
Il durissimo confronto in consiglio comunale
Banchi della giunta quasi al completo (presenti gli assessori Grandi, Riva, Romani, Bottero, Sacchi, Granelli, Conte, Cappello e Censi), ma assenti Sala e Tancredi Il partito della premier ha anche portato al centro del parlamentino milanese degli scatoloni di cartone, per “il trasloco della giunta”, a cui chiedono un passo indietro, “a tutta la giunta, non solo al sindaco”, ha scandito il capogruppo Riccardo Truppo. In aula anche un pubblico piuttosto rumoroso, tanto pronto ad applaudire le opposizioni quanto a contestare la maggioranza con ‘buh’ e inviti ad ‘andare a casa’.
“Non ci sono i protagonisti qui – ha detto il capogruppo della Lega Alessandro Verri riferendosi a Sala e Tancredi – se non ha commesso niente venga in aula e ci metta la faccia. Noi siamo garantisti sempre ma crediamo che ci sia un problema politico, di capacita’ di gestione. Il sindaco rassegni il mandato per la sua gestione fallimentare della citta’ e ci ridia Milano”.
“Giustizialismo bruttissima bestia – ha sottolineato Giulia Pastorella – far cadere il modello Milano sulla base di veline e indiscrezioni e’ pericoloso. Forse si e’ esagerato sul far partire cantieri? Ma da qui a dire che c’e’ corruzione”. Su posizioni garantiste si colloca anche Forza Italia, con il capogruppo Luca Bernardo: “Ribadiamo la posizione garantista del partito ma sottolineiamo la necessita’ di un cambio di passo. Al di la’ delle dimissioni chieste da piu’ parti, e’ importante intervenire in modo costruttivo. Forza Italia e’ pronta a fare la sua parte con lucidita’, senza limitarci alla polemica”. Per Tommaso Gorini, che guida il gruppo dei Verdi, serve “fare chiarezza perche’ le accuse sono gravi e il sindaco deve essere in aula a farlo ma prima deve finire lo stillicidio sui giornali. Pero’ si e’ creata una frattura. Chiediamo a tutti di fare una riflessione seria sulle priorita’ della citta'”
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